giovedì 11 febbraio 2016

Vendita dei giornali ancora in calo. Gli ultimi dati in Italia.








Guardando ai numeri messi in fila dalla rilevazione mensile Ads, le diffusioni totali dei quotidiani italiani (comprensive delle copie cartacee e di quelle digitali) a dicembre 2015 sono andate poco sopra i 3,8 milioni di media al giorno, contro i circa 4 milioni dell’anno precedente. Un calo del 4,8%, quindi, che tradotto in cifre indica 190mila copie giornaliere diffuse in media ogni giorno mancanti all’appello. Dall’altra parte la media delle copie digitali è salita da 530.852 a 565.674: 34.822 in più, per un aumento del 6,6 per cento. In questa misura la crescita delle copie «2.0» non può ovviare al calo dei numeri, né tantomeno può far rimbalzare come dovrebbero i ricavi delle aziende editoriali dell’intero sistema. Occorre in tal senso ricordare che il regolamento Ads parla di edizione digitale come di una «replica esatta e non riformattata dell’edizione cartacea in tutte le sue pagine». Lo stesso regolamento ha stabilito che, per essere certificate, le copie digitali (che possono essere singole, in bundle carta-digitale e multiple, quindi vendute a grandi clienti come aziende, banche o studi professionali) possono essere vendute con un prezzo non inferiore al 30% di quello medio di copertina, se si tratta di copie digitali singole o multiple, oppure del 50% se vendute in abbinata carta-digitale.

Entrando nel dettaglio dei numeri resi noti ieri da Ads, Corriere della Sera, Il Sole 24 Ore e Repubblica si confermano i battistrada fra i quotidiani italiani più diffusi. Nella diffusione totale cartacea e digitale il quotidiano del Gruppo 24 Ore si conferma per il 16esimo mese consecutivo 2° quotidiano nazionale con 384.617 copie medie, alle spalle del Corriere della Sera (397.256) e prima di Repubblica (312.994). Rispetto a un anno prima la crescita è stata dello 0,3% (e va considerato che dicembre 2014 segnava una crescita a doppia cifra su dicembre 2013), contro un +0,5% del Corriere della Sera e un -12,3% di Repubblica. Anche nella diffusione totale digitale Il Sole 24 Ore continua ad avere la leadership nazionale, mai ceduta fin dalla prima rilevazione delle copie «2.0», rese note per la prima volta con riferimento al mese di gennaio 2013. In questo segmento l’ultimo mese del 2015 ha anche segnato un allungamento della distanza rispetto ai competitor.

Le copie «2.0» sono quindi arrivate a quota 244.040 con un incremento del 20,8% su base annua contro il -3,1% del Corriere della Sera e il -20% di Repubblica. In questo contesto Il Sole 24 Ore è primo anche nelle copie digitali singole, a quota 72.323 (+17,7% su dicembre 2014): primato che mantiene da dieci mesi consecutivi. Per avere un quadro completo, occorre infine considerare l’appeal del sito del Sole 24 Ore che ha avviato la formula paywall già da tre anni. A oggi IlSole24ore.com, primo sito italiano a pagamento, nelle sue versioni web e mobile, registra oltre 36mila abbonamenti attivi potando il “Sistema Sole” a quota 420.617 copie.«Abbiamo scelto tre anni fa di varare un vero e proprio sistema multimediale carta-web integrato e un sito in formula paywall. Questo sistema, unico nel panorama nazionale e internazionale, ha consentito nel 2015 il sorpasso dei ricavi digitali da contenuto informativo sui ricavi da contenuto in versione cartacea» spiega il direttore editoriale del Gruppo 24 Ore, Roberto Napoletano.

Per quanto riguarda gli altri quotidiani nella “top ten” per diffusioni complessive, in quarta posizione c’è La Stampa con 203.998 copie diffuse di media, in flessione del 7,4% rispetto a un anno prima. Seguono Gazzetta dello Sport (184.371; -12,1% annuo); Avvenire(142.858; +21,1%); Il Messaggero (123.836; -6,9%); Qn-Il Resto del Carlino (111.897; -4,8%); Corriere dello Sport (99.292; -2,9%) e Qn-La Nazione (84.464; -7,4%).

Fonte: Il Sole 24 ore

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