
Tre ragazzi e don Antonello Tropea.
Si é svolto questa mattina, ed é durato oltre cinque ore, l´incidente probatorio davanti al gip tra tre ragazzi adescati e il parroco di Messignadi,popolosa frazione del comune di Oppido Mamertina, don Antonello Tropea. Il sacerdote, arrestato lo scorso dicembre con l´accusa di prostituzione minorile, sostituzione di persona, detenzione di materiale pedopornografico e adescamento di minori, si trova adesso ai domiciliari in una localitá segreta e lontano dalla Calabria.
Nessun particolare é emerso dall´interrogatorio dei ragazzi da parte del pm Sara Amerio e dei legali di don Tropea, Andrea e Giuseppe Alvaro, che si sono dichiarati soddisfatti " in quanto c´é stato tempo e modo per entrare nel merito delle singole questioni ".
Tutto ha inizio dopo un controllo occasionale della Polizia che una notte, nei pressi dell´area industriale di Gioia Tauro, trova a bordo di un´ autovettura, il prete in compagnia di un minorenne. In uno zaino, gel lubrificante, salviettine imbevute, fazzoletti e un rorolo di carta. Il contesto appare chiaro e non lascia interpretazione alcuna. Il minorenne racconterá di aver ricevuto un compenso di 50 euro per un rapporto sessuale orale, consumato in macchina prima dell´arrivo della polizia.
Dalle indagini si apprenderá che anche il vescovo della diocesi, Mons. Francesco Milito, era a conoscenza delle tendenze del suo prelato ma lo aveva consigliato di continuare a fare il suo lavoro di parroco e di non parlare con i carabinieri.
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