giovedì 25 febbraio 2016

FUSIONE DI PIÚ COMUNI. L´ UNIONE FA LA FORZA E AL DIAVOLO I PREGIUDIZI.





Avevo scritto qualche tempo fa sui vantaggi derivanti dall´aggregazione di due o piú comuni piccoli per formarne uno piú grande. Torno sull´argomento ben consapevole delle difficoltá socio-culturali che questo tipo di proposta puó generare,ma ancor piú convinto che i benefici derivanti da una eventuale fusione sarebbero di gran lunga superiori ai rischi che ne potrebbero derivare e riconducibili, principalmente, a pregiudizi e luoghi comuni( uno fra tutti: l´identitá territoriale).
Diventare un comune grande significa avere indubbiamente piú peso politico, contare sui tavoli dove si decide il futuro. Una cosa é andare dal Governatore di una Regione in rappresentanza di 3/4 mila abitanti, un´altra é presentarsi come sindaco di una realtá 3 volte piú grande. Cambia tutto, o no ?
La fusione porterebbe dei vantaggi in ambito finanziario, strumentale e delle risorse umane che non sto qui ad elencarvi ma che i nostri amministratori conoscono bene. So che non é una cosa facile(soprattutto nei comuni del sud),che bisogna riunire tavoli politici, fare indagini sul territorio e prendere una decisione finale attraverso un referendum, ma credo che un politico lungimirante debba cominciare a pensarci,ad attivarsi e a superare i tanti ostacoli. Ne va del futuro di figli e nipoti.


Nardella: "Faremo la Grande Firenze". Il progetto di fusione di alcuni Comuni è quello della Grande Firenze ovvero di un solo Comune che accorpi le città confinanti: Scandicci, Sesto Fiorentino, Bagno a Ripoli, Impruneta, e Campi. E poi eventualmente anche di una seconda cerchia: Calenzano, Lastra a Signa, Signa, San Casciano.( La Repubblica del 23 febbraio)







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