
Ogni mese vi spieghiamo che la Calabria potrebbe farcela, se partisse da quello che ha, costruendoci intorno un progetto, ed evitando di rincorrere modelli di crescita, soprattutto industriali, che non le appartengono.
Vino, bergamotto, prodotti caseari, spezie e fiori; sempre vi facciamo esempi concreti per non cadere nella retorica dell’abbiamo il mare, il sole, la cultura e quante cose si potrebbero fare. Per essere credibili, per suscitare speranze bisogna parlare di cose fatte, di cose che tanti calabresi realizzano, prescindendo dalla politica e dagli altri calabresi.
Stavolta tocca a Crotone, a un miracolo materiale costruito su qualcosa poco materiale. Dei pazzi hanno afferrato per la coda il vento, l’hanno imbrigliato in delle piccole vele che spingono col vento in poppa un vero miracolo economico. Pochi anni e poche persone. L’amore per il mare e per la vela. E un’idea piccola, ingenua – ma perché non veleggiare anche in Calabria? Si è partiti da un dato, facile, di esperienza: il vento a Crotone c’è per tutto l’anno; la temperatura è mite. Si potrebbe regatare tutto l’anno, e per tutto l’anno chi regata ci si potrebbe allenare. Pochi pazzi che fondano un circolo velico, che trovano i locali, gli allenatori. E il gioco è fatto. Meno a farlo che a dirlo.
Pochissimi anni e il mare di Crotone, a luglio, sarà il campo di gara dei Campionati Europei Optimist. Poco tempo e il mare di Crotone è diventato campo di allenamento delle nazionali di vela del Nord e dell’Est dell’Europa. Migliaia di presenze che riempiono durante l’anno gli alberghi, i ristoranti. Che portano soldi, allegria, cultura. Poco tempo e una nidiata di campioncini tutti calabrotti hanno rotto il guscio e veleggiano veloci dappertutto. Un mondo normale, lo sport è capace di costruirlo; un mondo migliore e tante opportunità questo è la vela a Crotone.
Alla faccia di chi non c’ha creduto, e di chi non ci crede che la cultura cambia le cose e ogni movimento artistico muove corpi e cervelli e come una molla ormai scattata non è più contenibile né controllabile. Bravi i pazzi, bravo l’avvocato Francesco Verri e i suoi folli compagni. Dimostrano che ce la si può fare, bisogna però agire nell’ombra, all’insaputa di malapolitica e malacarne. E scoprire il gioco quando non può essere fermato. Perché la Calabria, di norma, tra mafia e antimafia, seppellisce chiunque provi ad aprire la finestra per far cambiare un’aria viziata e malsana.
Fonte: In Aspromonte.it
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