
La galleria tra Mileto e Rosarno dove sono morti 5 ragazzi in due diversi incidenti
VIBO VALENTIA - I militari della Compagnia della Guardia di Finanza di Vibo Valentia hanno sequestrato in via preventiva il Tronco 3 – Tratto II, Lotto III dell’autostrada A3 Salerno-Reggio Calabria tra gli svincoli di Mileto, nel Vibonese, e Rosarno, nel Reggino, per un tratto di circa 8 chilometri e mezzo.
Sotto sequestro anche un tratto della strada provinciale 58, in corrispondenza del viadotto sul fiume Mesima (Mesima 4) e di una strada interpoderale asservita ad un cantiere e di tutte le aree di rispetto adiacenti al tratto dell’A3.
L’autostrada non verrà chiusa al transito dei veicoli contrariamente alla Provinciale numero 58 in provincia di Vibo Valentia, arteria che conduce a Dasà.
Nel corso delle indagini, dirette dalla Procura della Repubblica di Vibo Valentia, che giá lo scorso 18 aprile aveva disposto il sequestro,nello stesso tratto, della galleria killer dove in due diversi incidenti avvenuti tra gennaio ed aprile persero la vita 5 ragazzi, sono emerse, oltre all’ipotesi di reato di disastro doloso, anche ipotesi di concessione di lavori in sub appalto senza la prescritta autorizzazione della stazione appaltante, truffa aggravata ai danni di ente pubblico in relazione all’indebita percezione di pagamenti per smaltimento di rifiuti di lavorazione, attestato mediante falsa documentazione, falso materiale ed ideologico commessi nella redazione della contabilità lavori. Tra le persone indagate risultano alcuni funzionari dell'Anas e i referenti di una importante ditta del Nord Italia.
Secondo l'indagine, l’esondazione del fiume Mesima, avvenuta il 23 marzo scorso, è stata provocata dall’eliminazione di un «tratto considerevole del preesistente argine sinistro del corso d’acqua a monte del viadotto autostrada». Nel provvedimento di sequestro del tratto autostradale viene evidenziato come sono stati commessi «fatti diretti a cagionare un disastro ed in particolare l’esondazione delle acque del Fiume Mesima, verificatosi il 23 e 24 marzo scorso, e la conseguente inondazione con riversamento nella strada attigua Sp 58 e nelle aree golenali, minando la sicurezza dei luoghi e delle attività e facendone derivare un pericolo per l’incolumità pubblica».
Complessivamente sono ventuno le persone indagate a vario titolo. Sono dipendenti e dirigenti dell’Anas, i progettisti dell’opera, i responsabili della sicurezza in fase di progettazione e degli aspetti geologici, il direttore dei lavori ed il legale rappresentante della società che ha realizzato l’opera.
Si tratta di: Gregorio Cavalleri, 65 anni, di Dalmine (Bergamo); Vincenzo Musarra, 63, di Verdello (Bergamo); Marco Angelo Bosio, 59, di Sergnano (Cremona); Maurizio Aramini, 43, di Roma; Gianfranco Vasselli, 56, di Roma; Angelo Dandini, 47, di Anagni (Firenze); Fabrizio Tragna, 43, di Palermo; Settimio Branchi, 62, di Roma; Giovanni Parlato, 49, di Roma; Francesco Paolo Campanella, 48, di Castelluccio Inferiore (Potenza); Marcello Ranalli, 58, di Giulianova (TE); Carla Rota, 54, di Almé (Bergamo); Alessandro Rossi, 52, di Castiglion Fibocchi (Arezzo); Dino Lamporini, 57, di Filattiera (Messina); Giovanni Fiordaliso, 46, di Reggio Calabria; Consolato Cutrupi, 45, di Reggio Calabria; Salvatore Bruni, 40, di Catanzaro; Francesco Caruso, 47, di Cosenza; Antonio Pio Cannatà, 49, di Cinquefrondi (RC); Pietro Lo Faro, 57, di Decollatura (CZ); Maria Stella Orecchio, 44, di Soriano Calabro (VV).
Il Procuratore di Vibo Valentia, Mario Spagnuolo, ha evidenziato: «La Procura della Repubblica di Vibo Valentia sta lavorando senza sosta. Le indagini sulla vicenda che ha portato al sequestro del tratto dell’autostrada A3 vanno avanti».
«La Procura - ha aggiunto - sta approfondendo in primo luogo i profili relativi alla sicurezza dei cittadini che attraversano l'opera e poi sulle somme in più percepite da questa ditta coinvolta».
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