
fonte:il dispaccio.it
Un vero e proprio "sistema criminoso" dedito alle truffe ai danni delle compagnie assicurative quello smantellato stamani dalla Polizia di Stato, che ha operato tra le province di Cosenza e Reggio Calabria.
10 le ordinanze di applicazione di misura cautelare personale e reale. 25, invece, le perquisizioni locali effettuate nei confronti degli indagati del reato di associazione per delinquere finalizzata al compimento di reati di falso e contro il patrimonio e, in particolare, di truffe assicurative.
L'Operazione "Insurance" riassume gli esiti di un'articolata e complessa indagine svolta dagli investigatori del Commissariato di Cittanova e della Squadra Mobile di Reggio Calabria, coordinati dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Palmi, che ha portato ad accertare l'esistenza di un'associazione a delinquere finalizzata alla perpetrazione di truffe ai danni di ignare compagnie assicurative, a seguito della quale sono state deferite all'Autorità Giudiziaria oltre 200 persone.
Tra gli indagati numerosi professionisti ed un ufficiale della Guardia di Finanza, sospeso dal servizio dal 2010.
L'attenta analisi delle conversazioni telefoniche intercettate, supportata dal sistema di geolocalizzazione delle utenze telefoniche, i riscontri ottenuti tramite mirati servizi di osservazione e pedinamento, la documentazione acquisita dalle varie compagnie assicurative, nonché i controlli effettuati presso le banche dati in uso alle forze dell'ordine, ha dato modo di smascherare 25 truffe assicurative commesse in meno di un anno (tra novembre 2011 e settembre 2012) per un ingiusto profitto pari a circa 300.000 euro.
L'attenta analisi delle conversazioni telefoniche intercettate, supportata dal sistema di geolocalizzazione delle utenze telefoniche, i riscontri ottenuti tramite mirati servizi di osservazione e pedinamento, la documentazione acquisita dalle varie compagnie assicurative, nonché i controlli effettuati presso le banche dati in uso alle forze dell'ordine, ha dato modo di smascherare 25 truffe assicurative commesse in meno di un anno (tra novembre 2011 e settembre 2012) per un ingiusto profitto pari a circa 300.000 euro.
L'associazione a delinquere, attiva fino ad oggi nelle province di Cosenza e Reggio Calabria operava con costanza, sempre seguendo schemi e tecniche ben precise.
"Avevano organizzato - ha spiegato il capo della squadra mobile di Reggio Calabria Francesco Rattà - persino la presenza delle forze dell'ordine nello scenario degli incidenti. Puntualmente chiamavano le forze dell'ordine per dirimere la dinamica degli incidenti, e non appena si presentavano le nostre pattuglie comunicavano di avere spostato gli automezzi perché nel frattempo avevano raggiunto un accordo di massima tra le parti scongiurando così l'accertamento. In questo modo, indicavano nelle loro denunce l'intervento anche delle forze per rafforzare la credibilità della condotta truffaldina".
I medici dei vari "pronto soccorso" sono, evidentemente, una pedina inconsapevole, ma, al contempo, fondamentale del meccanismo delittuoso. Sulla base delle false certificazioni ottenute, i soggetti coinvolti nel sinistro sono assistiti, nelle pratiche risarcitorie, da agenzie d'infortunistica stradale, come la CHINSERVICES di CHINDAMO Franco, o da legali, come la COSENTINO Maria Teresa, pienamente intranei al sodalizio criminoso, che avanzano formale richiesta di risarcimento nei confronti delle varie compagnie assicurative.
Vincenzo Insarà e Franco Chindamo erano le menti, gli ideatori del sistema. Domenica Zavaglia metteva a disposizione la propria abitazione e le utenze telefoniche a lei intestate affinché i due possano interloquire liberamente senza correre il rischio di essere intercettati.
Ma un ruolo fondamentale era quello assunto dai sanitari.
La dottoressa Rosa Muratore, medico specialista in ortopedia presso l'ospedale di Polistena, produceva falsi certificati medici, attestando lesioni inesistenti. E' da ritenersi il sanitario di maggiore importanza per le attività delittuose della consorteria.
Il dott. Basilio Iero, medico chirurgo, è l'altro sanitario di maggior riferimento per la consorteria, in rapporti strettissimi soprattutto con Chindamo.
Il dott. Basilio Iero, medico chirurgo, è l'altro sanitario di maggior riferimento per la consorteria, in rapporti strettissimi soprattutto con Chindamo.
In molti casi è stato riscontrato che i medici prescrivevano esami che venivano effettuati sempre negli stessi studi, come quello del dottor Lando, specialista in Chirurgia Generale Ecografia Clinica.
Maria Teresa Cosentino, infine, praticante legale abilitata al patrocinio, del foro di Palmi, provvedeva alle richieste di risarcimento e si occupava anche degli eventuali contenziosi legali.
L'associazione criminale, inoltre, risultava ancora attiva fino al momento dell'esecuzione delle odierne misure cautelari.
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