lunedì 18 aprile 2016

LA MEMORIA DEL PASSATO PER VIVERE IL PRESENTE - LA FESTA DI SAN ROCCO NEGLI ANNI 60 - VIDEO




"Mia mamma al focolare" Domenico Mazzullo 1950

Con  "La Memoria del Passato per Vivere il Presente " diamo inizio ad una rubrica settimanale( speriamo di riuscire a tenere il ritmo) che si propone di segnalare e condividere, attraverso foto,video e testimonianze, momenti significativi del nostro passato, ricordi che, nel bene e nel male, ci hanno dato un´identitá e ci hanno contraddistinto e che sono, volenti o nolenti, le nostre radici piú profonde.

Abbiamo cominciato questo viaggio la settimana scorsa con la pubblicazione di un articolo, U Sapuni i casa, pubblicato dalla rivista InAspromonte a firma di Mimmo Caanzariti. Oggi vi propongo un video pubblicato dall´amico Massimo Demasi sul suo blog Oppido Viva e tratto dalla raccolta di uno zio, Nicola Demeo, scrittore,poeta e scultore. Il video dura solo 5 minuti ma é lo spaccato di un momento di festa degli anni 60 a Oppido Mamertina. La festa é quella di San Rocco che si distingueva dalle altre perché era l´unica a proporre i cosidetti " giochi popolari "( gara coi sacchi,padella con una moneta attaccata che bisognava staccare coi denti, gara di "bumbuli " e la mitica "gara da pasta " ) ma, soprattutto, il volo dei " palloni ", raffiguranti personaggi di carta che spinti dal calore sprigionato da batuffoli di cotone impregnato di alcool, si alzavano (non sempre a dire il vero) in cielo accompagnati dagli occhi e dalle bocche spalancate dei bambini che inseguivano con loro sogni e fantasie.

Ecco il filmato preceduto da una breve presentazione dello stesso Massimo Demasi.

"Tirare giu' un post su un filmato di un certo valore storico per il proprio paese è un impresa ardua cosi come scegliere il pezzo giusto per musicarlo, visto che la rete diventerà l'unica memoria depositaria. Dal semplice incontro in piazzetta di tre vecchi amici tutto ha inizio... E' ancora Festa...Ebbene sì! quando nelle tradizioni della propria terra che è storia e cultura popolare del posto si incontrano tre persone della stessa generazione  che per motivi diversi vivono esperienze differenti, inizia uno di quei discorsi che parte dalla scuola elementare, dai pomeriggi passati a giocare alle figurine,“batti - pa” , “roteju - muru “ spensieratamente sia per chi “veniva da campagna ca pe cu viviva sulu u paisi...”
Da quel ricordo nasce il rammarico di una generazione che poteva e forse doveva fare molto di piu' per la propria terra, perchè nata a cavallo di una società costruita  sulla povertà, riconoscenza e rispetto, ed una prostrata verso un modernismo frenetico e pieno di innovazioni spesso incomprensibili  e  logiche di poco conto dedite piu' all'apparire che al contenuto.

Ritrovarsi parlando delle tradizioni nelle feste del passato, come luogo indistinto di aggregazione gioia e felicità, per una società che dovrebbe coltivare di piu' tutte quelle cose che la rendono unita, era il  nostro augurio finale per OPPIDO.  Magari vederlo rifiorire anche se per un solo mese, nello spirito delle feste e della tradizione e nella speranza  che si popoli di persone non solo di passaggio o da affetti collegati, lo farebbe cambiare in un moderno borgo tra antichità e tradizione, Cuore per chi vuole scegliere se vivere la Montagna o il Mare..... "  

Il brano che accompagna il filmato é dei Novataranta....        










Nessun commento:

Posta un commento