
La Gicos di Cinquefrondi
Militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Reggio Calabria, - si legge in una nota della Guardia di Finanza- coordinati dalla Procura della Repubblica , hanno eseguito una misura restrittiva personale nei confronti di 8 persone, tra cui il noto imprenditore e proprietario della società di calcio “Catanzaro Calcio 2011 S.r.l.”, Giuseppe Cosentino, amministratore della “GICOS IMPORT-EXPORT S.r.l.”, di Cinquefrondi (RC), ristretto agli arresti domiciliari. Sono stati inoltre sottoposti agli arresti domiciliari anche la figlia Ambra Cosentino, la dipendente della società Carmela Ali Santoro e il promotore finanziario milanese Stefano Noschese. Infine, sono stati raggiunti da un provvedimento restrittivo della libertà personale dell’“obbligo di dimora” Mariella Viglianisi, Marco Pecora, Caterina Zito, Simona Tedesco , tutti dipendenti della “GICOS IMPORT-EXPORT S.r.l.”.
L’accusa, a vario titolo, è di associazione per delinquere, aggravata dalla transnazionalità, finalizzata alla commissione di reati di natura fiscale, riciclaggio, trasferimento fraudolento di valori e appropriazione indebita di ingenti somme di denaro in danno della “GICOS IMPORT-EXPORT .
È stata inoltre accertata, a vario titolo, la commissione di ulteriori delitti di riciclaggio ed emissione di fatture per operazioni inesistenti da parte – tra gli altri – della stessa moglie del Cosentino, Francesca Muscatelli, di due cittadini elvetici, amministratori di società fiduciarie svizzere e di alcuni rappresentanti legali di imprese commerciali che hanno emesso fatture false. Nel dettaglio, Giuseppe Cosentino, nella qualità di rappresentante legale della “GICOS IMPORT-EXPORT S.r.l.”, si avvaleva di sistemi collaudati per realizzare reati di natura fiscale (utilizzazione di fatture per operazioni inesistenti ed altro) ed appropriarsi indebitamente in danno della compagine societaria e dei creditori della menzionata GICOS, di ingentissime somme di denaro – ammontanti a €. 8.873.664,56 – accumulate nel corso degli anni attraverso i seguenti meccanismi: - versamenti e depositi di denaro contante su conti correnti svizzeri, derivanti da vendite in nero e da utilizzazione di fatture per operazioni inesistenti. In particolare è emerso che la GICOS, negli anni d’imposta 2006, 2007 e 2008 si è avvalsa di fatture false per quasi 2 milioni di euro.